Se sei un amante della cucina del Sol Levante, sicuramente hai già sentito parlare del Mitarashi Dango, un vero e iconico dolce giapponese. Se invece il nome non ti dice nulla, preparati a scoprire un’autentica delizia che non potrà mancare sulla tua lista di cose da assaggiare. Ma attenzione: leggere questo articolo potrebbe causare una forte voglia di dolce!
Cos’è il Mitarashi Dango?
Il Mitarashi Dango è un dessert tradizionale giapponese composto da palline di riso glutinoso infilzate su uno spiedino, grigliate e ricoperte da una glassa dolce/salata a base di salsa di soia, zucchero e amido. La combinazione di sapori e consistenze (il croccante della grigliatura e la morbidezza del riso) è inizialmente strano ma a poco a poco ti rendi conto di esserne rapito. Il Mitarashi Dango è spesso gustato come snack durante i festival giapponesi, o come accompagnamento a una tazza di tè verde.
La storia del dolce giapponese
La leggenda narra che il Mitarashi Dango abbia avuto origine presso il Santuario di Shimogamo, a Kyoto, durante il periodo Heian (794-1185). Secondo la tradizione, queste palline di riso rappresenterebbero le gocce d’acqua che sgorgano da una fonte sacra nel santuario. È per questo che spesso troviamo cinque dango su uno spiedino, con la prima pallina separata dalle altre quattro, a simboleggiare la goccia che precede il flusso d’acqua.
La ricetta originale del Mitarashi Dango
Preparare questo particolare dolce giapponese a casa può essere un’esperienza divertente e, diciamocelo, gratificante. Ecco una ricetta tradizionale facile da seguire:
Ingredienti:
- 200 g di farina di riso glutinoso (noi abbiamo usato la shiratamako, presa online perchè, ahinoi, abbiamo faticato a trovarla nei supermercati vicino casa)
- 180 ml di acqua tiepida
- 50 ml di salsa di soia
- 100 g di zucchero
- 1 cucchiaio di amido di mais
- 50 ml di acqua
Preparazione:
- In una ciotola, mescola la farina di riso glutinoso con l’acqua tiepida fino a ottenere un impasto liscio e morbido.
- Dividi l’impasto in piccole porzioni e forma delle palline della dimensione di una noce.
- Cuoci le palline in acqua bollente finché non galleggiano, quindi scolale e raffreddale in acqua fredda.
- Infila le palline su spiedini di bambù, solitamente quattro o cinque per ogni spiedino.
- Griglia gli spiedini su una piastra o una padella finché non saranno dorati e leggermente croccanti all’esterno.
- Prepara la salsa mescolando salsa di soia, zucchero, amido di mais e acqua in un pentolino. Cuoci a fuoco medio finché la salsa non si addensa.
- Immergi gli spiedini nella salsa o versala sopra, e il tuo Mitarashi Dango è pronto per essere gustato!
Curiosità sul Mitarashi Dango
- Un dolce giapponese con un nome “mistico”: “Mitarashi” deriva dal santuario Mitara, dove si pensa che il dolce abbia avuto origine. “Dango”, invece, significa semplicemente “pallina” o “gnocco”.
- Una forma d’arte: la preparazione del Mitarashi Dango è considerata quasi un’arte in Giappone, e ci sono negozi che hanno perfezionato la ricetta per secoli (e poi arriviamo noi credendo di farcela in un giorno!). Alcuni venditori ambulanti durante i festival lo preparano al momento, permettendoti di gustarlo appena fatto!
- Un dolce universale: anche se il Mitarashi Dango è profondamente radicato nella cultura giapponese, la sua combinazione di sapori dolci e salati ha conquistato i palati di tutto il mondo. È perfetto per chi cerca un dolce non troppo stucchevole.
Perché provare questo dolce giapponese?
Il Mitarashi Dango non è solo un dessert, ma un viaggio culturale attraverso il Giappone. Ogni morso racconta una storia antica, fatta di tradizione e semplicità. Se sei in cerca di un’esperienza autentica e gustosa, questo è il dolce giapponese che fa per te. E poi, diciamocelo: c’è qualcosa di irresistibile in quelle piccole palline di riso infilzate su uno spiedino, vero?
Quindi, la prossima volta che ti troverai in Giappone o semplicemente avrai voglia di provare qualcosa di nuovo, non esitare a gustare un delizioso Mitarashi Dango. Non solo il tuo palato ti ringrazierà, ma avrai anche l’opportunità di assaporare un pezzetto di storia giapponese.
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