Dolci tipici della Calabria, autentiche gemme della tradizione ricche di storia. Le Chinulille sono il passaporto per un viaggio culinario nella cultura gastronomica della punta d’Italia.
Cos’altro dire a parte che veloci e semplici da fare e che una tira l’altra?
La preparazione è anche un momento di unione e condivisione….o almeno così pensavamo! Guarda questo video e poi ci dirai!
UN TUFFO NELLA TRADIZIONE
Le chinulille hanno radici in antiche ricette tramandate di generazione in generazione, rappresentando una forma d’arte culinaria che si mescola con la cultura e l’amore per la buona cucina calabrese.
La magia di questi dolci risiede negli ingredienti semplici e genuini: farina, zucchero, uova e olio si fondono per creare un impasto morbido e friabile che, dopo la cottura, diventa un boccone di paradiso. La tradizione richiede spesso l’aggiunta di scorza di agrumi e un goccio di liquore, donando a questi dolci un profumo irresistibile che anticipa il piacere del primo morso.
La croccantezza dell’involucro esterno rivela poi un cuore morbido e pieno di gusto. Le chinulille fanno parte dei dolci tipicamente natalizi, ma sono perfetti per tutte le occasioni. Da gustare con una tazza di caffè al mattino, come dessert dopo un pranzo speciale o semplicemente per soddisfare una golosa voglia nel pomeriggio. Sono anche un regalo perfetto da condividere con amici e parenti.
PERCHE’ SI CHIAMANO COSI’?
Ti rispondiamo letteralmente in pochissime righe: ‘chinu‘ in calabrese vuol dire ‘pieno, farcito’. Viene da sè il nome chinulille, rappresentate da mezzalune farcite a piacere con cioccolata, mostarda, marmellata. Oggi la rubrica RICETTE DI VIAGGIO coincide con il Nutella Day (la giornata internazionale che celebra quest’altra prelibatezza tutta italiana)…e chi eravamo noi per non farcirci le chinulille e regalare una festa ingorda alle nostre papille gustative?
RICETTA DEI DOLCI CALABRESI
Con queste dosi abbiamo ottenuto una quindicina di dolci dal diametro di 12 cm:
- 330 g di farina 00 (+ extra per la stesura dell’impasto)
- 83 g di zucchero
- 2 uova
- 66 g di liquore all’anice
- 46 g di olio d’oliva
- 10 g di lievito
- scorza di 1 limone
Abbiamo versato la farina sul piano di lavoro creando una fontana al centro e versandoci lo zucchero e le uova (mi raccomando, non te le fare scappare come è successo ad Angelo, qui!)
Man mano che Angelo mescolava le uova con lo zucchero e incorporava la farina, Silvia aggiungeva uno alla volta tutti gli altri ingredienti.
Si ottiene così un impasto compatto (se risulta troppo appiccicoso bisogna aggiungere altra farina) che si dovrà semplicemente stendere e dal quale si ricaveranno tanti dischi del diametro di 12 cm circa.
Abbiamo farcito con un (generoso) cucchiaino di nutella e richiuso l’impasto a mezzaluna, sigillando bene i bordi con una forchetta.
Ora sta a te decidere: friggere o cuocere in forno? E’ questo il dilemma! Noi abbiamo cotto i dolci in forno per 30 minuti a 160°-180°.
Tu come li cuocerai? Faccelo sapere nei commenti!
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