Anche senza vederti riusciamo a percepire il tuo stupore, le due parole ‘pizza‘ e ‘giapponese‘, insieme, ti mandano in confusione. E pensa la sensazione che abbiamo provato noi nell’assaggiare questo piatto, per di più tipico del mondo nipponico.
Si chiama Okonomiyaki e, a parte il nomignolo, non ha nulla a che vedere con la pizza italiana, ma è una delle cose più buone che abbiamo assaggiato durante il nostro viaggio in Giappone (non per tutti, tra poco capirai).
Dopo essercene saziati, adesso vogliamo sfamare la tua curiosità e ti spieghiamo di preciso di cosa si tratta…rimarrai sorpreso!
COM’È FATTO L’OKONOMIYAKY ?
Farina, lievito e passata di pomodoro? Niente affatto!
Dall’altra parte dell’emisfero la pizza è fatta di cavolo verza, uova e pancetta. Non te l’aspettavi? Neanche noi, ma è stata una buon…ehm, una bellissima sorpresa!
La tradizione vuole che l’Okonomiyaki venga preparato davanti al cliente direttamente su una piastra di acciaio, il teman-yaki. A fine articolo ti indichiamo il nome del posto in cui abbiamo provato questa esperienza, oltre che la pietanza.
Innanzitutto si prepara una pastella di acqua e farina che si versa sulla griglia e si farcisce con il cavolo tagliato a strisce, le fettine di pancetta, i noodles (o gli udon) e l’uovo. Completa il tutto un’abbondante spennellata di delizioso topping, la salsa omonima okonomiyaki.
Detta così può sembrare un ‘mappazzone’ preparato con quello che si trova in frigo, invece ogni morso è gustoso ed equilibrato, la sapidità della carne bilancia la dolcezza della salsa, il cavolo è pungente ma attenuato dalla neutralità dell’impasto. Ok, per un attimo siamo stati posseduti da Cracco e Barbieri, ma torniamo a noi! Per farla semplice, saremmo tornati a mangiare la ‘pizza giapponese’ anche le sere successive, se non fosse che a qualcuno della comitiva questo piatto tradizionale non ispirava affatto tanto da non averlo neppure assaggiato (indovina chi. . . ti lasciamo un indizio: inizia con la ‘A’ e finisce con ‘ngelo’!!!).
Se lo hai assaggiato, vogliamo sapere la tua opinione nei commenti !
L’ORIGINE DELLA ‘PIZZA GIAPPONESE’
E’ definita ‘pizza giapponese’ semplicemente per la sua forma tonda e schiacciata e, come la pizza italiana, può essere condita in vari modi.
Non è chiara la paternità dell’Okonomiyaki, da sempre contesa dalle città di Hiroshima e Osaka.
Noi vorremmo dare credito alle fonti che indicano Hiroshima come il luogo che ha dato i natali a questo piatto, ed è qui che lo abbiamo assaggiato. Subito dopo il terribile bombardamento del 1945, infatti, le materie prime, soprattutto il riso, scarseggiavano e la popolazione ha dovuto adattarsi e creare nuove ricette con l’utilizzo delle provviste arrivate grazie agli aiuti umanitari. Alla fine, quello che dicevamo prima (“…sembra un piatto preparato con quello che si trova in frigo…”) non è del tutto falso, visto che l’Okonomiyaki sembrerebbe nato dall’unione di prodotti facilmente reperibili durante il dopoguerra.
Ma anche Osaka rivendica l’appartenenza della ‘pizza’ alla sua più antica storia culinaria; e come dargli torto, in fondo i migliori chef del Paese si formano proprio qui.
Insomma, ci verrebbe da dire: agli antenati l’ardua sentenza!
DOVE ASSIAGGIARE L’OKONOMIYAKI
Se come noi decidi di testare il piatto a Hiroshima, prendi appunti perchè ti sveliamo, a detta nostra e di molti, il posto migliore!
Il locale si chiama Shintenchi Okomimura, ma più che un ristorante è un intero edificio dedicato all’Okonomiyaki, potremmo dire il villaggio della pizza giapponese! Individuarlo è facilissimo, la strada del locale è sormontata da una gigante insegna luminosa dai colori rosso, giallo e nero.
Si sviluppa su 4 piani e all’interno troverai un sacco di botteghe, una accanto all’altra, dedicate unicamente alla preparazione di questo delizioso (non per Angelo!) piatto tipico. Il primo impatto è un po’ shockante, ma non ti lasciare influenzare dalla mancanza di raffinatezza e dalla confusione del posto (troverai scatoloni di cibo imballati nei corridoi e disordine un po’ ovunque). Sicuramente è un posto informale, non presentarti in cravatta e tacchi a spillo!
Ti consigliamo esattamente la bottega dove, con non poca fatica, abbiamo trovato posto e abbiamo assaporato non solo il piatto ma anche l’esperienza insolita: un unico tavolo a U al centro del quale due cuochi simpaticissimi hanno preparato e farcito davanti a noi, sulla griglia teman, il loro piatto forte.
La bottega si chiama Hirocan e per raggiungerla devi salire al 3 piano. Uscito dall’ascensore, è la prima bottega a destra che fa ad angolo.
Qui puoi trovare i nomi delle altre botteghe e qui la mappa dei vari piani.
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Ti ispira questo piatto tipico? Lo assaggeresti?
Ti leggiamo volentieri nei commenti.
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